La vendemmia, come ogni anno, ha rappresentato un momento cruciale per il settore vitivinicolo italiano. Un’epoca di raccolta, di trasformazione e di celebrazione di un patrimonio culturale e gastronomico unico al mondo. Ma cosa ha caratterizzato questa vendemmia 2024? Quali sono state le sfide e le opportunità affrontate dai viticoltori? E quali sono le prospettive per i vini prodotti?
Un anno di sfide e opportunità
Il 2024 è stato un anno contraddistinto da un clima complesso e variegato, al limite del tropicale, che ha presentato sfide significative in diverse regioni d’Italia. In alcune zone si sono registrate primavere e inizi d’estate piovose seguite da un luglio e un agosto molto caldi, come nel caso del Trentino-Alto Adige. In altre parti d’Italia invece si sono alternati periodi di siccità a piogge intense. Queste condizioni meteorologiche hanno influenzato in modo significativo lo sviluppo delle uve, con maturazioni anticipate in alcune zone e ritardi in altre.
Nonostante le difficoltà, i viticoltori italiani hanno dimostrato una grande capacità di adattamento e il bilancio complessivamente è stato definito interessante. Non era difficile fare meglio rispetto all’annus horribilis della vendemmia 2023, come dichiarato da più viticoltori. Tuttavia, il bilancio è positivo tanto che le stime parziali nel report annuale di Assoenologi, Ismea e UIV (datato 24 settembre) parla di un ritorno dell’Italia ad essere leader mondiale, in termini quantitativi, della produzione di vino.
Cosa ha influenzato la vendemmia 2024?
Possiamo riassumere in tre punti principali gli elementi che hanno influenzato questa vendemmia 2024, elementi che saranno sempre più una costante nei prossimi anni e verso i quali i viticoltori dovranno farsi trovare pronti.
- Clima: le condizioni climatiche estreme, come la siccità e le piogge intense, hanno avuto un impatto significativo sulla qualità e sulla quantità delle uve, anche se, secondo gli enologi, saranno caratterizzate da una gradazione alcolica più contenuta.
- Malattie: la peronospora, che ha colpito duramente le vigne nel 2023, è stata meno presente nel 2024, ma altre malattie fungine hanno richiesto una maggiore attenzione da parte dei viticoltori.
- Cambiamenti climatici: i cambiamenti climatici stanno sempre più influenzando il ciclo vegetativo della vite e la qualità dei vini.
Le tendenze della vendemmia 2024
Ma cosa è accaduto di preciso in questa vendemmia 2024?
- Quantità: si stima un aumento della produzione rispetto all’anno precedente, con un incremento del 7% circa. Questo è dovuto in parte al recupero della disastrosa annata del 2023. Il segno positivo della ripresa deve essere però inteso più come un ritorno alla normalità che come un reale incremento della produzione.
- Qualità: la qualità delle uve è stata piuttosto buona, con punte di eccellenza in molte zone. Si parla di uve in generale dal basso grado alcolico.
- Anticipi: la vendemmia è iniziata qualche settimana prima rispetto agli anni precedenti, a causa delle condizioni climatiche ormai dal tenore quasi tropicale e imprevedibile, che hanno accelerato il ciclo vegetativo delle viti. In molti casi i viticoltori hanno riscontrato un risveglio anticipato delle piante.
- Sostenibilità: la sostenibilità è diventata una parola d’ordine nel settore vitivinicolo. Sempre più aziende hanno adottato pratiche agricole rispettose dell’ambiente, come la riduzione dell’uso di pesticidi, la valorizzazione della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
- Innovazione: la tecnologia ha un ruolo sempre più importante nel mondo del vino. Sensori, droni e software specializzati vengono utilizzati per monitorare le vigne, ottimizzare le operazioni di vendemmia e migliorare la qualità dei prodotti finali.
- Valorizzazione dei vitigni autoctoni: c’è una crescente attenzione verso i vitigni autoctoni italiani, come Sangiovese, Nebbiolo, Aglianico e molti altri. Questi vitigni, strettamente legati al territorio, offrono vini unici e in grado di esprimere la diversità del patrimonio vitivinicolo italiano.
- Turismo del vino: il turismo del vino è in costante crescita. Sempre più persone desiderano scoprire le cantine, partecipare alle vendemmie e degustare i vini direttamente presso i produttori.
Le regioni protagoniste
Tutte le regioni vitivinicole italiane hanno dato il loro contributo alla vendemmia 2024. Nell’ottica della macro-zona:
- Nord: in molte zone del Nord Italia, la vendemmia è stata anticipata e la qualità delle uve è stata generalmente buona. Tuttavia, la siccità ha causato stress idrico alle viti in alcune aree.
- Centro: anche nel Centro Italia si sono registrati anticipi nella vendemmia, con una qualità delle uve che varia a seconda delle zone. Alcune aree hanno beneficiato di un clima favorevole, mentre altre hanno subito gli effetti della siccità.
- Sud: nel Sud Italia, la vendemmia è stata caratterizzata da una grande variabilità. In alcune zone, come la Puglia, si sono registrati anticipi ed una buona produzione, mentre in altre si sono verificate alcune difficoltà legate alla siccità come in Basilicata.
Le prospettive per il futuro
La vendemmia 2024 ha offerto un quadro positivo del settore vitivinicolo italiano, confermando la resilienza del settore. I viticoltori stanno adottando nuove strategie per far fronte ai cambiamenti climatici e per produrre vini di alta qualità, affinando le tecniche di gestione e intervento a seguito delle conseguenze che siccità, gelate e fenomeni temporaleschi violenti possono avere sulle piante.