Un settore resiliente in un contesto economico instabile

Il 2024 si avvia alla conclusione con risultati incoraggianti per il comparto dei vini, spiriti e aceti italiani. Nonostante un quadro economico globale complesso, caratterizzato da un PIL italiano in lieve crescita (+0,8%) e un clima di fiducia instabile tra imprese e consumatori, il settore ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e resilienza. I dati emergono dall’ultima edizione dell’Osservatorio Federvini, realizzato in collaborazione con Nomisma e TradeLab, che analizza le performance della filiera e offre spunti per affrontare le sfide future.

Il valore strategico della filiera italiana

“I dati dell’Osservatorio dimostrano quanto la filiera dei vini, spiriti e aceti italiani pur affrontando sfide complesse, continui ad essere un asset strategico per l’economia italiana. Ma non mancano segnali di difficoltà legati anche ai precari equilibri geopolitici ed è quindi fondamentale continuare ad investire nella promozione internazionale e nella difesa dei nostri comparti. Per garantire stabilità e crescita a lungo termine, è necessaria un’azione di sistema tesa a rafforzare il ruolo dell’Italia in sinergia con tutti gli attori della filiera, per valorizzare le eccellenze e rispondere con prontezza alle nuove esigenze dei mercati internazionali” ha dichiarato Micaela Pallini, Presidente di Federvini.

Export in crescita: un segnale positivo per il Made in Italy

Nonostante il contesto sfidante, le esportazioni italiane di vini, spiriti e aceti hanno registrato risultati significativi nei primi otto mesi del 2024:

  • vini: l’export ha superato i 5 miliardi di euro, con una crescita del +4,7% in valore e del +3,2% in volume rispetto al 2023. I vini spumanti continuano a essere protagonisti assoluti, con performance brillanti in mercati come Australia (+11,2%), Francia (+8,3%) e Stati Uniti (+5,3%).
  • spiriti: crescita del +4% in valore, per un totale di 1,2 miliardi di euro. Il tutto generato tra gennaio e agosto. Tra i mercati in forte espansione si distinguono la Cina (+24,9%), la Germania (+7,5%) e gli Stati Uniti (+5,5%). La categoria dei liquori mostra incrementi rilevanti in mercati strategici come la Francia (+16%) e gli Stati Uniti (+10%), mentre la grappa evidenzia una crescita selettiva, ad esempio in Canada (+27%).

Questi risultati evidenziano come la qualità e l’innovazione della filiera italiana continuino a essere riconosciute e apprezzate a livello internazionale, consolidando il ruolo del Made in Italy come leader nel settore agroalimentare.

GDO: vendite stabili a valore, volumi in calo

Nel mercato interno, la grande distribuzione organizzata (GDO) mantiene un trend positivo a valore, pur registrando un calo nei volumi:

  • vini: nei primi nove mesi del 2024, le vendite hanno raggiunto i 2,1 miliardi di euro (+1,1% in valore). Gli spumanti guidano la crescita con un +3,5% in valore, trainati dal Metodo Classico (+4,6%) e dal Charmat Secco, in particolare il Prosecco (+4,2%). I vini fermi e frizzanti mostrano andamenti differenziati, con una crescita per i IGP (+1,6% a valore e +3,7% a volume), mentre i DOP, che rappresentano oltre il 50% del valore totale, restano stabili a valore (+0,2%) ma calano in volume (-2,9%).
  • spiriti: flettono lievemente a valore (-0,1%), con un giro d’affari di 861 milioni di euro. Gli aperitivi alcolici premiscelati crescono del +9,2% a valore, mentre i distillati e le acquaviti rappresentano il 42,6% delle vendite totali.

Fuori casa: consumi serali in calo

Il mercato out-of-home, analizzato da Trade Lab, evidenzia nei primi tre trimestri del 2024 una crescita dell’1,3% in valore per il mercato out of home, a fronte di una diminuzione dell’1,1% nelle visite.  registra andamenti contrastanti:

  • colazione: Si conferma il momento più stabile, con una crescita del +1,5% a valore, grazie alla sua accessibilità economica.
  • aperitivo e cena: Mentre le presenze per l’aperitivo calano dell’1,9%, il valore economico della cena cresce del +1%. Diminuiscono sensibilmente i consumi nella notte (-4,4%).

Una nota a sé stante viene dedicata al consumo delle bollicine che confermano una tendenza positiva, in particolare negli aperitivi serali (+1% a valore). Spiriti e vini invece registrano un calo del -2% nei consumi, mentre gli amari subiscono una flessione più marcata (-5%).

Sfide e prospettive future

Il 2024 ha messo in evidenza i punti di forza e le criticità della filiera. Sebbene i costi energetici siano diminuiti, quelli relativi al packaging rimangono elevati rispetto al 2021, con incrementi per materiali come il vetro (+67%) e la carta (+47%). Inoltre, le tensioni geopolitiche, come i dazi cinesi sulle acquaviti, hanno inciso negativamente sul mercato internazionale.

Per affrontare queste sfide, è fondamentale continuare a:

  1. investire nella promozione internazionale, rafforzando la presenza del Made in Italy nei mercati emergenti.
  2. favorire la digitalizzazione e l’innovazione nei processi produttivi.
  3. valorizzare le eccellenze italiane, puntando su sostenibilità e qualità.

Il settore si prepara a trasformare queste sfide in opportunità, garantendo stabilità e crescita nel lungo termine. La filiera italiana del vino, degli spiriti e degli aceti rimane un modello di eccellenza, capace di adattarsi e innovarsi in uno scenario globale sempre più complesso.