Noi italiani siamo noti per diverse cose al mondo, principalmente legate alla gastronomia – pasta e pizza sono prodotti che ci contraddistinguono da sempre. Di uguale importanza nel mondo per la nostra reputazione sono i vini italiani pregiati, quei prodotti che sono indissolubilmente legati al nostro territorio e che non possono essere replicati in nessun’altra parte del mondo.
La nostra rassegna sui vini pregiati si dividerà in due capitoli, uno dedicato ai rossi e uno ai bianchi, per meglio esplorare questo aspetto dell’enologia e dare il giusto spazio ai prodotti che lo meritano.
Masseto
Cominciamo con uno dei vini rossi pregiati più importanti, se non il più importante per caratura e valore (il prezzo sul mercato oscilla, secondo le annate, dai 650 agli 800 euro), anche se non il più antico: il Masseto. Su una collina di Bolgheri, un villaggio della costa toscana che dà sul Mar Tirreno, sorge un vigneto dove, negli anni ottanta, contro ogni pronostico di successo, vennero importate le prime viti di Merlot. La Tenuta Masseto è diventata una delle prestigiose proprietà della Tenuta Ornellaia, tra le più famose firme italiane nel mondo: qui, durante l’estate, grazie alla presenza del mare, le temperature sono sempre moderate e la mitezza di questo clima permette alle uve di maturare gradualmente. Senza volerci dilungare troppo sulla natura del terreno (comunque importantissima), basterà dire che è proprio in omaggio a questo terroir che il Masseto deve il suo nome, cioè ai duri blocchi di argilla blu, detti “massi”, che si formano sulla superficie del vigneto.
Luce della Vite
Nella Tenuta Luce della Vite, che si stende sui dolci pendii a sud-ovest di Montalcino, i vigneti si alternano a oliveti e boschi in quei tipici paesaggi collinari che si associano direttamente alla Toscana. È grazie proprio a questo terroir, vocato alla coltivazione di una delle viti più prestigiose del panorama italiano, che nasce il Luce, il primo uvaggio di Sangiovese e Merlot prodotto a Montalcino. Il risultato è un vino dal colore profondo, con suadenti aromi di frutta fresca. L’equilibrio su cui gioca il Luce è tra la freschezza e la densità, un gioco che esprime un’enorme classe gustabile al palato, dove i tannini, gradevoli ed eleganti, non sono mai invadenti.
Frescobaldi
Tra i migliori vini rossi pregiati del panorama italiano, una delle cantine che può contare più frecce al suo arco è senz’altro Frescobaldi, di proprietà di una delle famiglie più antiche della Toscana e con una tradizione enologica che risale al 1300. Da Montalcino al Chianti Rufina, da Pomino alle colline di Firenze fino alle coste della Maremma, Frescobaldi valorizza la differenza del terroir, coltivando in maniera sostenibile e promuovendo la cultura toscana. Vediamo quali sono i top player di questa cantina:
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Giramonte
Uvaggio di Merlot e Sangiovese, il Giramonte è il cru più raro ed esclusivo della famiglia Frescobaldi. Di color rosso rubino intenso, ha un bouquet complesso che incorpora note di frutti rossi e spezie dolci, con vaghe reminiscenze di tostatura. Il Giramonte è un vino ampio e rotondo, i cui tannini sono eleganti, morbidi e avvolgenti.
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Ripe al convento
Parliamo di Brunello, quindi di uve Sangiovese. Questo vino spicca subito all’olfatto, al quale offre complessità aromatiche articolate, con note di frutti neri e lamponi, arricchite da sentori balsamici. Equilibrato al gusto, ha tannini arrotondati che consentono a questo vino di persistere lungamente in bocca.
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Mormoreto
Cabernet e Petit Verdot sono le uve che compongono questo cru dal carattere vibrante e profondo, al quale, dal 2013, viene aggiunta una piccola quantità di Sangiovese che ne valorizza l’eleganza. È un vino dal colore violaceo che al naso propone note di gelsomino e bergamotto, al quale si aggiungono frutti maturi e note agrumate. Questi sentori si ripropongono al palato, dove il Mormoreto risulta fine e piacevole, con lunghe e persistenti note nel finale.
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Montesodi
In questo appezzamento, da sempre conosciuto da tutti come Montesodi per la natura sassosa del terreno, viene coltivato il Sangiovese che dà vita al Montesodi, un vino estremamente elegante che al naso regala note di fiori di ciliegio, viola e mora. Al palato è fresco e i tannini sono maturi, quasi setosi, conferendo un finale lungo nel quale spiccano mineralità e leggere note di grafite.
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Nipozzano riserva
Al Castello di Nipozzano, storica tenuta Frescobaldi a nord-est di Firenze, nel comprensorio del Chianti Rufina, si produce il Sangiovese da cui nasce questo rosso dal colore rubino intenso. Al naso si percepiscono frutti rossi e agrumi maturi, completati da una leggera speziatura, mentre in bocca è armonico e persistente.
Amarone
L’Amarone ricopre di diritto uno dei primi tre posti nel gotha enologico italiano. Tra i fautori di questo successo c’è senz’altro Masi, da sempre sinonimo di Amarone di qualità. Il Costasera, un Amarone della Valpolicella Classico DOGC, è la punta di diamante di quest’azienda e, insieme a Barolo e Brunello, rappresenta il vertice dei vini rossi pregiati italiani.
La produzione di questo vini prevede che le varietà autoctone della Valpolicella (Corvina, Rondinella e Molinara) riposino su graticci di bambù durante l’inverno, permettendo agli aromi di concentrarsi. Il risultato è un vino rosso dal tenore alcolico elevato (circa 15%) e dal colore molto intenso, che colpisce al naso con sentori di frutta cotta, prugna e ciliegia. Al palato è fruttato, e spiccano il caffè e il cacao, ma non per questo perde d’equilibrio.
Sempre di Masi è un altro Amarone della Valpolicella che ci sentiamo di annoverare tra i rossi top italiani, il Camplongo di Torbe. Con la Cantina Privata Boscaini, Masi mira a collezionare i vini pregiati, i cru più preziosi e le migliori annate dell’Amarone, tutti prodotti in quantità limitata e solo quando le condizioni climatiche sono al massimo. Proprio il Campolongo è un preziosissimo cru dell’Amarone, dotato di tannini morbidi e sentori di mandorla, contraddistinto da spiccate note minerali. È un vino di grandissima intensità ed equilibrio, ma soprattutto elegante.
Sempre nel campo degli Amaroni, fa un gran parlare di sé il Terre di Leone. Dopo una maturazione di 30 mesi in botti da 25 ettolitri, il vino che ne esce è di un colore granato e luminoso. I frutti rossi come mora e ciliegia colpiscono il naso, per poi assumere sentori di cannella, pepe e ginepro, concludendo poi con una nota di tabacco. Al palato è avvolgente, strutturato, con tannini setosi ed eleganti. Ciò che lascia in bocca è un patrimonio di aromi sui quali continuano a spiccare la ciliegia e la mora, accompagnate da sentori di spezie, tabacco e cacao.
Barolo
Il Barolo è probabilmente il terzo più importante tra i vini rossi pregiati italiani. Ottenuto con il 100% di vitigno di Nebbiolo, il Barolo trova una delle sue massime espressioni nei prodotti di Massolino, cantina di Serralunga d’Alba, nella zona delle Langhe. Fondata nel 1896, la cantina Vigna Rionda della famiglia Massolino si trova tutt’ora nel centro di Serralunga e produce il Barolo DOCG Vigna Rionda, un rosso dal colore granato che riassume in sé tutte le caratteristiche che hanno reso celebre il Barolo: grande struttura, concentrazione alcolica e tannini in grado di sopportare invecchiamenti lunghissimi e, per questo motivo, viene messo in commercio al sesto anno dall’imbottigliamento.
San Leonardo
Il San Leonardo, prodotto a Borghetto all’Adige in provincia di Trento, è la massima espressione italiana del classico taglio bordolese, un assemblaggio cioè di vini di diverse uve, vinificate ed invecchiate separatamente: Cabernet Sauvignon, Carmenère e Merlot. Prima dell’imbottigliamento viene effettuato il taglio e le esatte proporzioni vengono decise solamente dopo una severissima degustazione barrique per barrique. Dopo i primi mesi di maturazione in tini di cemento e 18-24 mesi in barrique, il vino affina in bottiglia per almeno 18 mesi prima di essere messo in commercio.
Dal colore rosso intenso con riflessi granati, le prime note al naso si rivelano balsamiche, di frutti di bosco, per declinare poi verso il cioccolato, il tabacco e il pepe. Dal gusto caldo, pieno e rotondo, è persistente e permane a lungo in bocca.