Nata nel 2008, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti tutela il lavoro, gli interessi e le esigenze degli oltre 1500 vignaioli associati provenienti da tutte le regioni italiane, valorizzandone il ruolo e coordinandone gli sforzi sul territorio nazionale.

I Vignaioli Indipendenti sono la massima espressione di un modo tradizionale di fare vino e si occupano personalmente di curare tutta la filiera produttiva, dalla raccolta dell’uva alla vinificazione, dall’imbottigliamento del vino alla vendita.

La Fivi e il valore dell’indipendenza

Il termine chiave della sigla FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è indipendenza, e cioè la capacità di sussistere e operare in base a principi di assoluta autonomia. Nel caso della FIVI, indipendenza significa il non essere legati politicamente a nessuna struttura e ha a cuore solo gli interessi del vignaiolo. Essere indipendenti oggi, in un mondo come quello vitivinicolo dove contano sempre più le quote di mercato, i volumi e i prezzi, non è facile. Per essere indipendenti è necessario innanzitutto uno scollamento dal mercato delle uve che, con le sue oscillazioni, potrebbe determinare drastici cambiamenti di prezzo del prodotto finale. Gli associati FIVI possiedono invece uve proprie e possono dirsi, appunto, indipendenti da queste fluttuazioni.

Purtroppo, l’incognita meteo, specialmente negli ultimi anni, ha inficiato non poco la vita del vignaiolo: alluvioni e siccità, grandinate e forti venti hanno creato non pochi problemi agli associati della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che grazie alla loro passione e all’unione di vedute, riescono ogni anno a uscire indenni da queste catastrofi.

La Fivi in Europa

La federazione che raggruppa i Vignaioli Italiani Indipendenti confluisce, insieme alle associazioni di tutti i paesi europei produttori di vino, nella C.E.V.I. la Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti, che si occupa di comunicare con le istituzioni comunitarie a Bruxelles partecipando alle politiche di sviluppo rurale, proponendo misure economiche e norme legislative nell’interesse dei Vignaioli e del sistema vitivinicolo italiano.

La struttura della Fivi

Lo scopo della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è quello di valorizzare il ruolo del vignaiolo che, mettendo “la faccia e il nome” sull’etichetta delle proprie bottiglie, garantisce l’autenticità del prodotto, operando costantemente per tutelare e promuovere il territorio di appartenenza. Grazie alla Federazione, i Vignaioli Indipendenti vengono quindi rappresentati di fronte alle istituzioni, con le quali possono dialogare attraverso le Delegazioni Locali.

Tali delegazioni rappresentano eleggono i propri Delegati attraverso il voto degli associati; il Delegato diventa quindi il punto di riferimento dell’Associazione per le amministrazioni locali e per i vignaioli presenti in un dato territorio.

Iniziative della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti

Tra le attività della Fivi, vale la pena menzionare il Sabato del Vignaiolo: in tutto il paese, durante questa giornata, sono i Vignaioli stessi a raccontare al pubblico la loro realtà territoriale. Le Delegazioni Locali incontrano i consumatori durante numerosi appuntamenti diffusi in tutta Italia, facendo conoscere i loro vini e il territorio dove lavorano.

Un’altra manifestazione molto importante è quella del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, la cui dodicesima edizione si è recentemente svolta a Bologna e dove più di ventiseimila avventori hanno incontrato i quasi 1.000 Vignaioli partecipanti nel corso dei tre giorni di fiera. I punti caldi dell’evento sono stati il rapporto tra agricoltura e manutenzione del territorio, di cui il Vignaiolo Indipendente è garante e custode, e la qualità, sincera e senza fronzoli, del vino prodotto.

Ha partecipato tra gli altri anche una delle cantine vinicole rappresentate con grande orgoglio e soddisfazione da Agenxia, Graziano Prà, azienda del veronese punto di riferimento per il Soave e il Valpolicella.

I punti di affezione Fivi

I Punti di Affezione FIVI sono locali, ristoranti, enoteche gestiti da persone che, come i Vignaioli Indipendenti, fanno di territorialità, artigianalità, qualità e sostenibilità i lori pilastri. Riconoscibili dal marchio FIVI esposto sulle loro vetrine, questi luoghi, diffusi in tutta Italia, sono posti speciali dove poter conoscere, degustare e comprare i vini degli associati FIVI, raccontati con grande passione e competenza.

Innovazione e tradizione

Il simbolo Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è diventato sempre più sinonimo di artigianalità e permette agli associati di trasmettere ai clienti i valori che rappresenta. Prendiamo un’azienda vitivinicola nella media italiana, solitamente di dimensioni piuttosto piccole perché quasi sempre a carattere familiare: proprio queste dimensioni ridotte e la relativa mancanza di budget delle grandi aziende, impediscono il sostegno a campagne marketing estese ed aggressive.

Grazie ai social media però, le aziende vinicole associate a Fivi riescono a fidelizzare il cliente e arrivare in posti, principalmente all’estero, dove non sarebbero potute arrivare solo dieci o venti anni fa. I contenuti multimediali permettono all’azienda di far conoscere il proprio lavoro, i propri prodotti e la propria azienda: l’innovazione, quindi, è un punto di forza che deve andare a braccetto con la tradizione (ritorna quindi il concetto di azienda familiare), permettendo al Vignaiolo di adattarsi al cambiamento dei gusti del pubblico.

Una tradizione che si evolve per andare incontro ai gusti del mercato e dei consumatori: ma questa “modernizzazione” è più nelle corde dei piccoli associati FIVI o delle multinazionali? Il vignaiolo indipendente è, per sua natura, un innovatore che non ha paura di pensare al di fuori degli schemi, alla costante ricerca di miglioramento nel tentativo di proteggere il proprio territorio e al contempo di migliorare il suo prodotto.

Questa attitudine è sintomo di cambiamento, che però non vuol dire necessariamente guardare con astio al proprio passato; anzi, spesso i Vignaioli si innovano tornando al passato, legando indissolubilmente questi elementi all’apparenza opposti.