Quando leggiamo Grand Cru su un’etichetta, sappiamo di essere in presenza del vino migliore di un quel produttore. Scopriamo come questa denominazione viene assegnata e quali sono gli elementi che definiscono un Grand Cru.

Che cos’è un Grand Cru?

Nell’ambito della coltivazione agricola, il francesismo Cru viene utilizzato per definire la produzione migliore di una data zona. In Italia non esiste una classificazione dei micro territori in termini legislativi come in Francia, ed è forse per questo che non esiste una traduzione italiana precisa di questo termine. La riprova l’abbiamo nell’inglesismo che più si avvicina a questo concetto: top.

Con Grand Cru si indica un vigneto con determinate caratteristiche, anche se questo concetto si può estendere a intere zone con tanto di villaggio. In definitiva, per differenziare le produzioni delle diverse aree e dar loro un prezzo, è stato ideato un sistema di valutazione chiamato scala dei cru.

Prima di addentrarci nello specifico, è però bene sottolineare come questa scala non sia universale: quella utilizzata nella zona del Bordeaux non ha la stessa valenza di quella di altre regione, e sarebbe quindi errato paragonare due vini provenienti da queste due aree. Ci aiuteremo in questa differenziazione considerando due delle zone vinicole più famose di Francia, lo Champagne e la Borgogna.

I grand cru dello champagne

Nel corso dei secoli, la regione dello Champagne è stata minuziosamente classificata dal punto di vista della qualità produttiva, e oggi ci sono più di 300 villaggi che hanno il permesso di etichettare i loro vini come Champagne.

Questi villaggi sono classificati in base alla qualità delle uve che producono con un diagramma piramidale a 3 livelli:

  • Autre Cru (258 villaggi)
  • Premier Cru (44)
  • Grand Cru (17)

Il sistema fu creato all’inizio del XX secolo, per identificare le migliori uve della regione. In origine, i villaggi con il titolo di Grand Cru erano 12, ma nel 1985 ne vennero aggiunti altri 5, per un totale di 17. Questi luoghi sono fondamentalmente diversi in termini climatici, di esposizione al sole e di profondità del terreno (fin dove arrivano le radici), solo per citare alcuni elementi.

Le vigne di questi villaggi, analogamente agli esseri umani, “apprendono” durante la loro esistenza, imparando a conoscere il terreno dove crescono e ad assorbirne gli elementi migliori. Questo è molto importante per i Grand Cru, nel senso che queste particolari varietà d’uva si sono adattate per centinaia di anni in un luogo specifico e oggi producono vini che sono in grado di restituire la vera espressione del terroir da dove provengono con un’enorme diversità, anche se i grappoli sono cresciuti a pochi metri l’uno dall’altro.

I Grand Cru dello Champagne sono localizzati esclusivamente nelle zone delle Montagne de Reims e Cote des Blancs, con una sola eccezione, Ay, che si trova nella Valee de la Marne. Perché uno Champagne possa fregiarsi del titolo di Grand Cru, deve essere prodotto al 100% con le uve di un villaggio Grand Cru. Se contiene anche una minima parte di uve di un villaggio Premier Cru, quest’ultima sarà l’unica denominazione possibile.

È quindi grazie a questa classificazione che possiamo scoprire il Pinot Noir di Ay, che regalano potenza e corpo, e quello di Bouzy, dagli incredibili profumi, o quello di Ambonnay, noto per il suo spessore. Che possiamo identificare i migliori Chardonnay, come quelli provenienti da Les Mensnil con le loro note di mandorla e nocciola; o gli Champagne di Avize, dotati di acidità e finezza impareggiabili, e quelli di Chouilly dalla grande rotondità.

I grand cru della Borgogna

La Borgogna rappresenta forse l’apogeo dei grandi vini rossi e bianchi di Francia. In tutta la Borgogna ci sono solo 33 Grand Cru: eccezion fatta per quello nella zona dello Chablis, gli altri 32 si trovano tutti lungo il magico crinale chiamato Côte d’Or, una zona collinare nel cuore della Francia costellata di piccoli vigneti che si estende per quasi 9.000 km² e che ha come capitale Digione.

Le vigne di questa zona producono l’espressione migliore dei vini di Borgogna: molti di questi vigneti sono stati identificati come eccellenze almeno 300 anni fa, quando i primi monaci identificarono i luoghi dove venivano prodotte le migliori uve con costanza nel tempo. Per avere un’idea di quanto antica sia l’arte vitivinicola della zona, basti pensare che le mura del vigneto di Clos de Vougeot, il più grande vigneto singolo della Côte de Nuits, risalgono al 1336!

Ma cosa differenzia questi terroir dagli altri?

I fattori che intervengono sono molti, non diversi da quelli che determinano la produzione di altri grandi vini, che però qui sono moltiplicati all’ennesima potenza. Immaginate una catena collinare che si sviluppa da nord a sud. In cima alle colline si trova in bosco, che protegge le vigne che coprono il pendio e scendono a valle fino al villaggio. In cima al pendio, si trovano i vigneti migliori, quelli destinati ai Gran Cru. Qui il suono beneficia della maggiore esposizione al sole e gode del miglior drenaggio possibile.

In Borgogna infatti può essere freddo e umido, e durante la stagione delle piogge le vigne più a monte sono meglio irrorate senza rischio di ristagno. I declivi orientati a est sono quelli che beneficiano di più del calore del sole nascente, che li terrà caldi per tutto il giorno. Qui, sulla cima, le viti sono anche meglio protette dai parassiti, che vengono portati via dalle correnti d’aria fredda che, per effetto della pressione atmosferica, scendono verso valle.

Man mano che si scende, con l’approssimarsi della pianura, la qualità deteriora, anche se è un termine che va preso con le pinze. Dalle vigne centrali dei declivi provengono generalmente i Premier Cru, un livello sotto i Grand Cru, ma superiori agli altri AOC del villaggio di pertinenza (Autre Cru). A riprova di quanto detto in apertura sulle differenze della scala dei Cru, è interessante notare che la definizione di Premier Cru appena data vale per i vini di Borgogna, ma nella classificazione ufficiale dei vini di Bordeaux, Premier Cru è il livello più alto di cinque nella designazione “Grand Cru Classé“.