È ormai fuori discussione che negli ultimi anni il mondo del vino abbia riscosso un’attenzione ancora maggiore rispetto a quanta già ne aveva ottenuta in passato. Complice un maggior interesse per i prodotti di qualità, corroborata dal proliferare di trasmissioni televisive e reality show dedicati all’enogastronomia, sostenuta purtroppo dalle restrizioni causate dalla pandemia, l’enologia è ormai approdata sulle spiagge del mainstream.

Tra i protagonisti (e fautori) di questo circo mediatico ci sono senz’altro i premi del vino che vengono conferiti dalle massime autorità del settore nazionale, dove i prodotti italiani enologici quasi sempre riescono a dominare o comunque ottenere piazzamenti in cima alle diverse classifiche.

Oggi vedremo quali sono queste autorità italiane, imparando a conoscere le testate giornalistiche, le manifestazioni e le guide del settore del vino che nel tempo sono riuscite a raggiungere il loro status di guru dell’enologia, i nomi ai quali si fa sempre riferimento quando si parla di vini – non necessariamente di fascia altissima, è bene specificarlo.

È anche importante sottolineare che, come succede con gli Oscar per il cinema, anche la visibilità dei premi del vino è vitale per il loro successo commerciale. La locandina di un film che mette in mostra una bella statuetta dorata attirerà inevitabilmente più attenzione di un manifesto che non ce l’ha. Allo stesso modo, un vino che reca “marchio di garanzia” di un premio altisonante sarà meglio presentabile e più intrigante durante una manifestazione o sugli scaffali di un’enoteca.

I Tre Bicchieri del gambero rosso

Dal 1987, probabilmente la voce più autorevole in campo enogastronomico in Italia e, recentemente, nei paesi di lingua anglofona, Germania, Giappone e Cina, dove la guida viene tradotta. I numeri sono spaventosi: oltre quarantamila vini analizzati solo nell’ultimo anno, che vengono premiati con un giudizio espresso dai famosi bicchieri, da uno a tre. L’ultima edizione ha evidenziato come la caratura media dei prodotti sia aumentata drasticamente, complice il rinnovato ottimismo post-pandemia che ha spinto alcuni produttori a presentare i loro prodotti per la prima volta. I risultati dei premi del vino Gambero Rosso attribuiti sono impressionanti: quasi duemila vini giunti nelle finali delle varie categorie e quasi cinquecento quelli meritevoli degli ambiti Tre Bicchieri.

Le Chiocciole di Slow Wine

Nel 2011 gli associati di Slow Food hanno fondato una guida dedicata al mondo del bere nello spirito che li contraddistingue, cioè a prodotti etici, sani e (non meno importante) buoni. Autoproclamatasi “la guida che ha rivoluzionato il mondo del vino”, Slow Wine è diventato un’istituzione tra i premi del vino.  Nell’ultima edizione ha recensito quasi duemila cantine italiane, assaggiando ventiquattromila vini e assegnando loro le Chiocciole, equivalenti ai Bicchieri, che richiamano il logo.

Da notare che questi premi del vino vengono assegnati a vigne che si preoccupano della sostenibilità. Tra le iniziative di Slow Wine c’è lo Slow Wine Tour, un viaggio (anche promozionale) nelle cantine di tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, passando per Cina e Macedonia, laddove viene rispettata la filosofia di Slow Wine.

Un’altra iniziativa è Slow Wine Coalition, una rete di viticoltori a livello internazionale che riconoscono i valori di sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e giustizia sociale.

Le Viti di Vitae

Rivista ufficiale dell’Associazione Italiana Sommelier che conta oltre quarantamila soci, ora disponibile anche sul web e via app, raccoglie approfondimenti, degustazioni, resoconti e novità delle principali manifestazioni ed eventi della vita associativa AIS.

Dopo Bicchieri e Chiocciole, troviamo tra i premi del vino le Viti, cioè il criterio di assegnazione del punteggio (da una a quattro) dopo l’esame di oltre duemila cantine e quindicimila vini, tutti degustati rigorosamente alla cieca. Vitae non assegna solo premi del vino, ma si preoccupa anche di individuare nuove aree di sviluppo enologico, partendo dalla considerazione che moltissimi dei professionisti associati si sono affermati nelle attività di servizio del vino a 360°, dal marketing al giornalismo alla comunicazione.

Il viso di Cernilli: Doctor Wine

La storia professionale di Daniele Cernilli (classe 1954), meglio noto come Doctor Wine, è lunghissima ed entusiasmante. Fondatore del Gambero Rosso e inventore del sistema dei Tre Bicchieri, Cernilli è giornalista, sommelier, giudice, assaggiatore e politico di fama internazionale. Quando lascia il Gambero Rosso, nel 2011, fonda il sito www.doctorwine.it che diventa subito il suo (meritato) soprannome.

Dal 2014 pubblica annualmente La Guida Essenziale ai Vini d’Italia, punto di riferimento cartaceo che, nonostante il formato ormai quasi in disuso, riesce a vendere oltre diecimila copie. Il voto e conseguente premio del vino viene assegnato in centesimi, con riconoscimenti speciali per alcune tipologie di vino particolarmente meritevoli, come il disegno del viso stilizzato di Cernilli (come uno smile), a indicare che lui “ci mette la faccia” raccomandando questa cantina o quell’etichetta. Inutile dire quanto i produttori di tutto il Paese ambiscano a comparire su queste pagine.

Viviamo in un’epoca in cui la maggior parte del vino italiano viene commercializzato dalla Grande Distribuzione e una buona fetta consumata dalla ristorazione. Ciò che resta si trova nelle enoteche, dove appassionati e cultori possono trovare diverse etichette interessanti: è qui che entra in gioco Cernilli che, con la sua guida, fornisce il consiglio di un vero esperto.

Best Italian wine awards

Tra i premi del vino non possiamo dimenticarci del BIWA che nasce da un’idea di Luca Gardini e Andrea Grignaffini nel 2012: ogni anno, una giuria internazionale composta da giornalisti, critici ed esperti seleziona trecentocinquanta vini italiani e, alla cieca, giudica migliori cinquanta di quell’anno. Oltre alla graduatoria, vengono assegnati anche gli Awards, premi del vino speciali per le etichette, le aziende e i professionisti che si sono distinti nel mondo vitivinicolo.

Il BIWA, negli anni, ha saputo dare grande visibilità alle eccellenze vinicole del Paese sul panorama internazionale, approdando anche a Città del Messico, Londra, Hong Kong e Bordeaux. Il più grande database e motore di ricerca dedicato al vino, Wine-Searcher, ha inserito il BIWA fra i concorsi del vino di maggior rilievo a livello mondiale.