Una delle manifestazioni italiane legate al vino più importanti dell’anno torna con più di 300 eventi dedicati agli amanti del vino e professionisti del settore

Sono tantissimi i significati attribuibili alla quarta edizione della Milano Wine Week, in particolare in un anno come questo, primo fra tutti la tanto declamata ripresa.

Dopo moda e design, è il turno del vino di reclamare il suo giusto posto nelle eccellenze Made in Italy e il palcoscenico di Milano si è dimostrato nuovamente in grado di valorizzare ogni elemento dell’importantissima filiera enologica.

Milano si trasforma in Wine District

Degustazioni, abbinamenti, aperitivi e molto altro distribuiti in dieci tra i quartieri più importanti della capitale meneghina, denominati Wine Districts, sono stati trasformati in veri e propri bastioni del vino dedicati ai più grandi consorzi italiani e rappresentano una denominazione o un’area vinicola particolare. Ecco la suddivisione di Milano:

  • Brera / Garibaldi / Solferino: Franciacorta
  • Eustachi / Plinio: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese.
  • Porta Nuova / Gae Aulenti: Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG
  • Porta Romana: Consorzio Tutela Lugana DOC
  • Arco della Pace e Corso Sempione: Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti DOCG
  • Galleria Vittorio Emanuele: Brunello di Montalcino
  • Marghera / Sanzio: Consorzio per la tutela dei vini della Valpolicella
  • Navigli: Consorzio Vino Chianti
  • Porta Venezia: Consorzio Tutela vini d’Abruzzo
  • Isola: InLiguria

Una nuova Milano Wine Week : la ripresa digitale post Covid

Un’annata del genere, caratterizzata dalle tante chiusure dovute alla pandemia, ha determinato un bisogno di ripartenza, con nuove idee e nuove formule.

Anche la Milano Wine Week si è quindi dovuta adeguare a un mercato che è di fatti mutato, per rispondere alle esigenze del settore che sono per forza di cose cambiate, analogamente a quanto è successo per altri comparti come la moda e il design. È quindi l’innovazione il tema di fondo di questa edizione , testimoniata tra le altre cose dall’app”W” che ha permesso ai visitatori di creare un itinerario su misura dei propri interessi, pianificato nei dettagli e capace di interagire con i luoghi e gli eventi della moda, del design, dell’arte e della ristorazione. Una volta concluso l’evento, l’app resta di fatto a disposizione per tutto l’anno come strumento a cui fare riferimento per conoscere meglio mondo del vino.

L’indissolubile unione tra wine & food e il b2b

La manifestazione ha l’obiettivo di diventare un momento unico, imprescindibile, dove presentare nuovi progetti che partono sì dal vino, ma che abbracciano anche altri settori correlati.

Inevitabile quindi il coinvolgimento del mondo del food, a cui la Milano Wine Week ha dato un apporto fondamentale per la ristorazione, cercando di rimettere in moto l’intero sistema delle eccellenze enogastronomiche italiane. Tra le novità 2021 spicca la Wine Business City, due giorni intensi di business, dedicati all’incontro tra aziende e operatori, in un momento come abbiamo visto decisivo per questo settore. Il periodo non è casuale: è stata infatti cruciale per molte aziende, da una parte per le vendite e dall’altra per gli acquisti destinati alla creazione della carta dei vini del periodo autunno-inverno che include le festività natalizie.

I consumatori di vino sono più consapevoli

Milano è un perno fondamentale per il commercio e la comunicazione a livello nazionale e internazionale, ma soprattutto è la città in cui si sviluppano i maggiori trend italiani. La pandemia ha certamente influenzato gli usi cittadini, modificandone le abitudini e determinando un aumento del consumo di vino domestico. Di conseguenza, è aumentata anche la consapevolezza dei consumatori che, prima di comprare una bottiglia, ricercano in rete informazioni e recensioni; si sono dimostrati più pronti di prima a sperimentare nuove etichette e tendenze. In definitiva, una platea alla ricerca di qualità superiore e quindi più difficile da accontentare.

Ecco perché la Milano Design Week quest’anno ha posto particolare attenzione verso i consumatori privati, ponendo particolare attenzione alla suddivisione della città nei wine district poco sopra elencati, con un’organizzazione a dir poco certosina di incontri, eventi, locali e cantine vinicole coinvolte.

Una menzione particolare merita la “svolta green“: sempre più aziende si dimostrano pronte a fare scelte più sostenibili in termini di packaging e processi produttivi, che impattino meno sull’ambiente.

Agenxia e la Milano Wine Week

Milano non sarebbe Milano senza l’aperitivo. Durante la Milano Wine Week quindi, molti dei locali presenti nei 10 Wine District hanno proposto aperitivi a tema con il meglio della produzione Made in Italy. Agenxia, agenzia di rappresentanza vini a Milano, ha offerto alcuni dei suoi prodotti di punta.

Tra questi, spicca il Barone Pizzini a rappresentare la Franciacorta vini nella zona Brera-Garibaldi-Solferino, mentre in zona Isola, nel Liguria District, si sono distinti i vini di Lunae, punta di diamante di quello che la regione può offrire in merito al binomio degustazione vino a Milano.

E ancora: aperitivo con la Valpolicella e Masi in zona Colonne di San Lorenzo, vetrina esposizione delle Terre di Leone in Marghera e degustazione vino ancora con Masi in carta alla cantina di Franco, in via Sanzio, e banco d’assaggio Lugana Masi da Enoclub Malfassi di via Friuli, nel distretto della Lugana.