La Sardegna è forse la regione che più rievoca il concetto di “estate italiana”. Con le sue bellissime spiagge, l’acqua cristallina e le tradizioni alimentari artigianali, è un paradiso ambientale e, ci si permetta, anche enologico.

Volendo escludere in questa sede la produzione enologica dei vini rossi, oggi ci preme parlare del vino bianco sardo, un compendio quasi obbligatorio al sole agostano se ci si trova in Sardegna. E da dove partire se non dall’unico vino bianco della Sardegna che vanta una DOCG? Il Vermentino di Gallura è in realtà l’unico vino bianco sardo in assoluto a vantare questo titolo, in quanto gli altri 19 sono, tra bianchi e rossi, “solo” DOC.

“Il” vino bianco della Sardegna

La Gallura è la zona più settentrionale della Sardegna, patria del Vermentino, un vino bianco sardo che rappresenta al meglio il retaggio mediterraneo ed è in grado di sprigionare tutti gli aromi e i profumi della sua isola d’origine. Il terroir, permeabile e poroso, ha un elevato contenuto di potassio in grado di conferire al Vermentino un profumo eccezionale ed un tenore alcolico sostenuto, oltre che a buone mineralità e acidità naturali. Ciò è senz’altro dovuto alle condizioni climatiche del tutto particolari, e cioè un’ottima insolazione e una ventilazione costante.

Il risultato è un vino bianco sardo dal colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli, dal profumo intenso e gradevole. Il sapore è fresco, sapido, piacevolmente acido e con un lieve retrogusto amarognolo che non lascia mai abbastanza appagati.

Una curiosità: da disciplinare, il Vermentino non può essere commercializzato prima del 15 gennaio successivo all’annata di produzione delle uve.

Altri vini bianchi sardi

Se il Vermentino spadroneggia, è anche perché ha un numero relativamente basso di concorrenti, tra i quali spicca l’Alghero. Prodotto da un antichissimo vitigno sardo, è un vino bianco sardo dal colore giallo paglierino con sfumature dorate, dai profumi spiccatamente fruttati e dotato di note erbacee.

Secco, fresco e deciso, ha un’ottima persistenza e si adatta all’aperitivo come ai piatti a base di frutti di mare. Ne esistono moltissime varierà: dalla versione Chardonnay spumante al passito, dal frizzante al Sauvignon al torbato, quest’ultimo portato sulle coste iberiche dai Fenici e introdotto nell’agricoltura sarda con dominazione catalana.

Il Nuragus è un vino bianco sardo prodotto con vitigno a bacca bianca di origini antichissime, risalendo infatti ai genici. Dal colore giallo paglierino con lievi sfumature verdi, al naso si presenta moderatamente intenso con note floreali di caprifoglio, agrumi e frutta, al palato corposo e discretamente alcolico, con un buon equilibrio tra fresco e secco.

Il vino bianco sardo pregiato

Uno tra i vini bianchi sardi è impossibile non citare la Vernaccia di Oristano. Prodotta nell’omonima provincia, è una DOC dal colore giallo ambrato, con sfumature dorate, dal profumo alcolico e decisamente mandorlato. Al palato è fine, gradevole, e ben si adatta ad essere degustato trasversalmente: freddo, a 8°-10°, è un ottimo aperitivo, mentre a 12° si presta per una cucina di pesce dai sapori più decisi, come i piatti a base di bottarga, o con formaggi piccanti o affumicati. Infine, nella sua versione liquorosa, è perfetto per la pasticceria secca a base di mandorle tipica della Sardegna.

I vini bianchi sardi dolci

Le alte temperature e la conformazione del terreno sardo si prestano anche e soprattutto alla produzione di vini dolci. Le condizioni sono infatti favorevoli alla coltivazione di vini come la Malvasia di Sardegna, una delle Malvasie aromatiche, della quale esistono due varietà principali: una coltivata nel Campidano di Cagliari e l’altra sulle colline della Planargia, a Bosa. Si tratta quasi sicuramente (ma gli esperti ancora ne discutono) di due diversi cloni di un’unica varietà giunti in Sardegna in queste due zone che, per le diverse le condizioni climatiche, producono due vini nettamente diversi, anche per via di un diverso tipo di vinificazione.

In generale, il vitigno Malvasia di Sardegna si presenta con grandi grappoli, cilindrici, poco alati. Le bacche sono generalmente di grandi dimensioni, poco pruinose con bei colori dorati. La maturazione è medio-tardiva, con buone rese costanti e buona resistenza alle avversità. Al naso è delicata e tende alle note fruttate classiche dei vini liquorosi, al miele ed alle erbe e a quelli più floreali, con palato più fresco e beverino. Gli abbinamenti per entrambi i vini dolci prodotti a partire dal vitigno Malvasia di Sardegna sono per la classica pasticceria secca e cremosa, ma sono anche ottimi vini da meditazione, mentre le versioni secche sono ideali negli aperitivi.

Vino bianco sardo: menzioni d’onore

In ordine sparso, meritano senz’altro di essere nominati altri vini bianchi sardi della categoria dolce/liquoroso. Il primo tra tutti è probabilmente il Moscato di Sardegna, una DOC regionale, ossia che copre l’intera isola, da Cagliari e dal Sulcis a sud fino alla Gallura a nord. Viene prodotto partendo dal Moscato bianco, la varietà più diffusa della famiglia dei Moscati. Come per molti altri, questo vino bianco sardo esiste anche nella tipologia fortificata del Moscato di Sardegna DOC, che porta la menzione liquoroso sull’etichetta. Se invece sull’etichetta viene indicato “Riserva”, significa che il vino ha passato un periodo di affinamento obbligatorio di almeno nove mesi e sia poi stato invecchiato in botti di legno per almeno due anni.

Infine, vogliamo dirvi qualcosa sul Nasco di Cagliari, un’altra DOC e uno fra i vitigni più antichi coltivati sull’isola. Il nome dovrebbe derivare dalla parola “nascu”, che a sua volta proviene dal latino “muscus”, cioè muschio, che in lingua sarda si dice… Nuscu. L’origine dell’appellativo sarebbe confermata dalla presenza del leggero aroma appassito e di fiori di campo tagliati tipico di quest’uva.

Vino liquoroso, ha un colore giallo paglierino tendente al dorato. Delicato al naso, presenta un leggero sentore di uva, mentre in bocca è gradevole, con una punta amarognola. Il Nasco di Cagliari Doc Liquoroso dolce va abbinato a pasticceria secca, torte con creme e confetture di frutta, biscotti alla pasta di mandorle, mentre la versione secca va degustata con sebadas, pecorini stagionati e pesci grigliati.

Scopri qui le tipologie di vino bianco sardo distribuito da Agenxia della Cantina Vermentino Monti.