Una calda sera d’estate, la brezza soffia sul litorale portando con sé profumo di sale, zagare e fichi d’india. Ricordi d’estate? Riviviamoli grazie al vino siciliano!

La storia del vino siciliano ricalca a grandi linee quella di molti vini, specialmente del sud, a lungo ritenuti buoni solo come vini da taglio. Grazie all’introduzione della viticoltura biologica (affiancata a quella tradizionale), all’innovazione dei metodi di coltivazione e a una vinificazione in equilibrio con l’ambiente circostante, il vino siciliano è diventato quasi improvvisamente un prodotto mainstream.

Ciò è dovuto principalmente al desiderio di rispondere alle domande di un mercato in evoluzione, domande che hanno trovato risposta nell’impegno dei viticoltori locali la cui filosofia è una forma di coltivazione della vite diffusa dove le condizioni ambientali limitano lo sviluppo della pianta, come il clima caldo e la scarsità di acqua dolce. Questa coltivazione è nota come alberello, la cui immagine più evocativa è sicuramente quella dei filari presenti sulle spoglie e spettrali pendici dell’Etna, dove la nera terra vulcanica regala un paesaggio quasi lunare.

Ma la Sicilia è anche mare, estate, salsedine e bei ricordi. Tra questi, nella stagione estiva spiccano spesso quelli legati a lunghi aperitivi sulla spiaggia, pranzi leggeri e fresche cene al calar del sole. E come meglio rievocarli, una volta rientrati nelle dinamiche quotidiane, se non attraverso il gusto, ma soprattutto l’olfatto? Questi due sensi sono intrinsecamente legati alla memoria e un solo sorso di un bianco siciliano autoctono è in grado di risvegliare ricordi che pensavamo sopiti.

Il vino bianco siciliano per eccellenza

Originario di Agrigento, dove il barone Antonio Mendola incrociò con successo il Catarratto e lo Zibibbo, il vino Grillo trova oggi il suo habitat naturale nella zona tra Marsala e Trapani. Fresco e giovane, con sentori di agrumi e fichi d’india, il Grillo è una connessione diretta con l’atmosfera tipica siciliana. Dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, è intenso al naso, con profumi di nespola e pompelmo, mentre in bocca è fresco, intenso e piacevole.

Quello del Grillo è un vitigno ad alta produttività, facile da coltivare e con le caratteristiche giuste per sviluppare mineralità e invecchiare bene. Con un grado zuccherino più elevato rispetto agli altri bianchi, il Grillo nasconde un segreto: l’ossidazione delle molecole di questi acini, che regalano appunto sentori ossidati, sono proprio l’elemento caratterizzante del Grillo.

Vino siciliano doc

Un altro vitigno bianco autoctono in grado di rievocare la terra sulla quale nasce è senz’altro il Grecanico Dorato. I vini siciliani ottenuti grazie ai grappoli che crescono su questa vite hanno un colore giallo paglierino con evidenti riflessi, appunto, dorati. Al naso presenta note floreali, di frutta bianca come mela e pera, e di mandorla amara. In bocca ha una struttura morbida e una certa sapidità, fresco ed equilibrato, con un’acidità in grado di esprimere grandi potenzialità anche dopo molti anni di invecchiamento.

Rosa di sera…buon vino siciliano si spera

Negli ultimi anni c’è stata una grande rivalutazione del vino rosato, a lungo relegato in una sorta di “ghetto morale” per la nota intransigenza del settore enologico.

Questo ritorno, guidato principalmente dalla Puglia, ha visto la partecipazione di quasi tutte le regioni italiane: a partire dal Chiaretto del Garda fino al Cerasuolo Abruzzese; dalla Liguria con il suo Vermentino nero alla Sardegna, con i tagli delle più tradizionali varietà della zona (Cannonau, Pascale, Malaga e Monica). E ovviamente anche la Sicilia, che produce rosati con vigne cresciute in riva al mare, dove la brezza conferisce al vino una sapidità tutta particolare.

Eleganti e armonici, dalle delicate note di rosa e fragoline di bosco che ricordano a ogni sorso i profumi della primavera, i rosé siciliani sembrano reclamare un aperitivo in terrazza; sembrano pretendere un romantico tramonto. Con sfumature di rosa che dal tenue vanno fino a un più deciso ciliegia, proprio di questo fiore e di questo frutto portano i sentori, aggiungendo lampone e fragola. In bocca sono lunghi, eleganti e dal finale pulito. Un sorso e sei già in spiaggia a godere della golden hour.

La cucina culturale

La Sicilia è il cuore del Mediterraneo, una terra che dal mare trae beneficio e nutrimento. E che nutrimento! Per quanto si possa magnificarla, tessere le lodi della cucina siciliana è sempre riduttivo: una commistione di sapori che si intrecciano ma che non riescono a mascherare le proprie origini ibride.

Già, perché proprio per la sua posizione strategica, al centro del Mar Mediterraneo, la Sicilia è sempre stata una terra contesa dalle maggiori potenze: i tiranni delle colonie greche e i proconsoli romani; poi i Barbari, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, i viceré spagnoli e i Borboni, che furono gli ultimi dominatori della Sicilia prima di cedere il passo alla dinastia dei Savoia.

Una storia fatta quindi di dominazioni, che si sono succedute di volta in volta, creando nuovi assetti politici ed egemonie, influenzando la cultura e, per questo, anche la cucina dell’isola. A modo suo, la Sicilia è la capostipite della cucina fusion! Con una cucina tanto variegata, potremmo scrivere pagine e pagine sui diversi abbinamenti vino-cibo possibili, ma questa volta abbiamo deciso di concentrarci sul pesce.

Vino bianco siciliano per pesce

Pensiamo a un classico menu estivo: antipasto freddo con coquillage e insalata di mare e una gran grigliata di pesce. Soddisfacente? Perché non abbinarci un Sauvignon Blanc prodotto nella zona di Menfi? Qui, l’azione benefica delle brezze marine regala un vino fresco e dalle delicate note vegetali, regalando un’espressione nuova e diversa del più classico Sauvignon.

Dal colore giallo paglierino con riflessi dorati brillanti, ha un profumo intenso, con aromi di pesca, albicocca e agrumi e sentore di menta e basilico. Si tratta di un vino sapido in grado di armonizzare perfettamente la componente di frutta con quella minerale, regalando un finale fresco e persistente.

Scopri qui le tipologie di vino siciliano distribuito da Agenxia della Cantina Mandrarossa.